giovedì 24 settembre 2009

Padre




Pa', non ho più giorni puliti
li ho sostituiti con albe d'inferno.
Cani a tre teste sorvegliano
l'ingresso dei sogni,
fitte nebbie convergono in vasi translucidi.

Tenevi le parole in un sacco,
le portavi sulla schiena.
Le portavi per una scala di legno
verso un cielo di smalto.

Il blu costellato di luci di cera
adornava una culla vuota.

Tenevi e parole in un sacco
e i sorrisi tutti nelle mani.
Ruvide e sporche carezze
e un profumo di corpi alcalini
dietro veli di plastica e ferro.

Il giorno che cercai il sacco, lo trovai aperto.
Le parole erano rinfuse e la bocca non sapeva sostenerle.
Era un pavimento di sabbia e
sotto un mare fermentato.
Il mare inghiottì la sabbia e le parole caddero nel buio.

Cercai i sorrisi nelle mani, trovai invece
pelle troppo liscia


.
Ricordo sempre il calore delle tue, a nulla mai si paragona.
Pensai che fossero di un bambino
pensai di tenerlo sotto le braccia,
ma era una piccola serpe
e sgusciò via.

Quando tornò,
io ero dissolta.

_la ragazza della domenica

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