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Nasce in me una consapevolezza antica, una coscienza dolorosa. Nell'immutata forma statica io muovo con i pensieri, percorro strade disilluse, illuminate da lampioni difettosi di disadorne strade in lacrime. Giungo al fiume malsano, nell'umido della terra marcia, nei vicoli abbandonati, nell'olezzo di cui sono intriso. Il cielo è un coperchio, silenzioso ed impassibile. Il fuoco dell'amore divora i pensieri, insaziabile. Rimane, sola e fragile, una miserevole tristezza.