martedì 29 giugno 2010

fire fur



DIVORATA









*

autoritratto con fiamme





*




Mi ordini
un silenzio
che coltivo
nello strazio.

Avviluppata
in un manto
mortale,
contemplo
la sentenza
come condannata
al patibolo.

Ogni sterpaglia si contorce.

Tutti quei morbidi petali sono neri vessilli.

Spezzata e morente,
ogni mia luce s'allontana.

Divorata.

Ogni attimo è una danza
di lame e ferite,
mi sgretola,
mi infrange.

Rifulgo eppure affogo.

Brillo di tenebre. 




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