ecco che mi scendono le lacrime
ma dico io perchè anche quando vedi cose belle, che sono stralci di giornate spensierate
devi sempre collegare agli inferni che stanno vivendo (o che non stanno vivendo) le persone che rivedi?
questa piccola cassettina che la mia zia ha ritrovato in mezzo a chissà quante cose vecchie
è stata convertita in cd.
Io e la mamma sapevamo già leggendo quello che c'era scritto sull'etichetta che avremmo pianto fiumi di lacrime,
ma la voglia di ricordare (soprattutto per lei,io all'epoca avevo 2anni) era così tanta che non abbiamo resistito.
Ed eccola lì, la casa di una vita dei miei nonni, il mandorlo, il gelso, la capanna degli attrezzi, l'aratro e il carretto per portare il fieno, la baracca dei conigli, il pollaio, il nano (papero).
E poi il nonno, col suo gilet vestito tutto preciso,
è così tanto tempo che non c'è più che avevo dimenticato quanto somigliasse al mio babbo, e più il tempo passa e più me ne accorgo. Questa cosa mi si è parata davanti come un muro di cemento.
E poi da quella porticina esce la mia nonna, parlando con quel suo tono sempre un po' alto, energico e con l'accento così casentinese che ultimamente aveva un po' perso, o forse ci ero abituata e non lo notavo più.
Se penso che ora non ho il coraggio di andare a trovarla, che non mi riconosce più, non si accorge più di nulla...e i suoi nipoti erano le sue gioie.
E poi si entra dentro, con la telecamera che trasforma la luce della lampada in verde, e il nonno beve il vino mescolato con la Fanta...