Nei giardini crescono sterpaglie, senza alcun colore tenue, se non un grigiore pallido malato e stanco.
Vaghiamo fra le rovine, in stanze vuote che si affacciano su una notte che ignora il Sole.
Osserviamo strade che ci portano, solitarie e polverose, chissà dove, chissà come.
Da soli rimaniamo fermi, impauriti scrutiamo la Madre, intuendo orribili corrispondenze.
Poi d'improvviso, il tepore! Un raggio caldo sconfigge l'umido che ammala le nostre ossa; irradia affettuoso un petalo rosso, ferito dal vento e dal freddo, che ancora debole si erige, dopo l'immensa notte polare.
Nei giardini crescono sterpaglie,
RispondiEliminasenza alcun colore tenue,
se non un grigiore pallido
malato e stanco.
Vaghiamo fra le rovine,
in stanze vuote che si affacciano
su una notte che ignora il Sole.
Osserviamo strade che ci portano,
solitarie e polverose,
chissà dove, chissà come.
Da soli rimaniamo fermi,
impauriti scrutiamo la Madre,
intuendo orribili corrispondenze.
Poi d'improvviso, il tepore!
Un raggio caldo sconfigge l'umido
che ammala le nostre ossa;
irradia affettuoso un petalo rosso,
ferito dal vento e dal freddo,
che ancora debole si erige,
dopo l'immensa notte polare.